Google Street View: l’innovazione che spaventa
L’ultimo servizio lanciato da Google è recentemente “sbarcato” anche in Italia, Google Street View infatti è disponibile da qualche giorno anche per alcune città italiane come: Roma, Firenze, Milano e Como.
In che cosa consiste? Presto detto: una mappa fotografica che cattura metro per metro le strade e le vie delle citta ‘ consentendo di osservarle a 360 gradi.
Se ricordate, qualche mese fa vi avevo già fatto notare la presenza delle “Google Car” a Milano, grazie a Street View abbiamo la possibilità di passeggiare virtualmente tra le strade tracciate su Google Maps, una eseprienza molto gradevole: la qualità delle immagini è ad alta definizione e le strade riprese sono davvero tante, Google si è dato da fare.
Tutto affascinante ma come sempre quando vengono proposti grandi progetti e altamente innovativi le polemiche sono sempre dietro l’angolo, infatti sono state sollevate critiche sul tema della privacy, materia sempre discussa nell’era del Web 2.0, dove l’innovazione è all’ordine del giorno, mentre il diritto, costantemente arcaico e legato ai tempi che furono, gli arranca dietro con l’illusione di riuscire nella sua funzione di giudice.
Negli ultimi giorni ci sono state numerose proteste relative ad alcuni scatti ritenuti poco opportuni dagli ignari soggetti, in cui questi si sono visti facilmente riconoscibili, anche se difatto, spiega Google: Street View prevede l’oscuramento di volti e targhe automobilistiche, così da evitare che qualcuno si veda immortalato pubblicamente senza la dovuta autorizzazione.
Poco tempo fa è intervenuto anche il Garante per la protezione dei dati personali che ha aperto un “fascicolo” sulla questione chiedendo a Google ulteriori garanzie perchè i diritti della privacy non vengano violati.
La tecnologia si evolve sempre più rapidamente, a volte anche con irruenza, ciò può spaventare e essere difficilmente accettato dalla massa legata alle tradizioni, ma in questo settore lo sviluppo è inarrestabile, chi si oppone o si ferma è perduto.
Mi sono sempre chiesto in che modo la mia anonima faccia in una foto tra altre milioni di facce in altrettante foto possa violare la mia privacy.
Cioè, a meno che non vada in giro con un cartello gigante recante il mio nome e il mio indirizzo 😀
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